contatti Piccole Inquisizioni. Recensioni Amatoriali: Mare al mattino. Margareth Mazzantini

domenica 20 ottobre 2013

Mare al mattino. Margareth Mazzantini



Eccoci di nuovo qua , a distanza di quasi due settimane, a riscrivere un post.
Finalmente, lavorando meno, ho tempo di dedicarmi di più alla lettura e alla scrittura di recensioni.
Cogliendo i suggerimenti dati da voi (ci temgo che voi possiate leggere e darmi suggerimeneti, sul serio!) , io cercherò di dare il mio massimo e esporvi i pro ed i contro delle mie letture, tentando di rimanere fedele al mio stile e alle  mie tradizioni.

In questo periodo, io sono riuscita a terminare questo profondo e struggente libro di Margareth Mazzantini, l'autrice del  famosissimo Non ti Muovere( curiosità: il marito Sergio Castellitto ha dato vita ad una delle più fedeli trasposizioni cinematografica del libro e forse uno dei più bei film italiani degli ultimi anni ) e di altri libri come Venuto al mondo, di cui sono venuta in mio possesso e leggerò, recendendolo qui ovviamente.

Il libro tratta di un tema molto spinoso, un argomento che riguarda il "sociale"; siccome in quest'ultimo periodo si è sentito l'eco mediatico della tragedia a Lampedusa, dove più persone hanno tragicamente perso la vita per annegamento, volevo cercare di creare una sorta di collegamento.
Il romanzo tratta la storia di due famiglie, di due madri e due figli, apparentemente diversi ma parallelamente simili.

Jamila e Farid hanno abbandonato la loro casa nel deserto, a causa di una ribellione sfociata in una cruenta guerra, sperando di trovare un mondo migliore in Italia, mentre Angelina e  Vito, di origini libiche, erano stati estraniati e costretti a lasciare le loro case da Gheddafi e indotti a espatriare in Italia.
Da una parte la speranza dell'arrivo e dall'altra la speranza del ritorno.
Due mamme che si ritrovano a guardare il mare, con sentimenti diversi, ma allo stesso tempo uguali, diciamo, complementari.

In questo libro si trovano tanti sentimenti: quelli di chi abbandona la propria casa per necessità, ma col grande rimpianto e la speranza allo stesso tempo, un po' le sensazioni che provano tutti i profughi che sono stati depredati di tutti i loro averi, perfino della propria storia.
Qui si ritrova la grande sensibilità della Mazzantini ed anche una lieve nota "sociale", quasi una sorta di campagna di sensibilizzazione, per far capire cosa prova chi è stato costretto ad abbandonare tutto con una grande dose di coraggio.

Purtroppo una delle due storie non finirà bene, ma farà nascere negli altri personaggi rimanenti un sentimento di rivalsa, di riscoperta delle origini e del lottare per esse.
La Mazzantini in questo libro usa uno stile crudo, tagliente come un pezzo di vetro, molto simile a quello di "Non ti muovere", impreziosito da una ricchezza di linguaggio, fluida e scorrevole, un libro che è calibrato in tutte le sue parti, in cui flash back di presente, passato e futuro, raccontano una storia talmente realistica, da parere sul serio un racconto di qualche sopravvissuto.
E il mare qua ha un significato talmente profondo, viscerato, non è solo un muto spettatore delle vicende, ma è anche un muto protagonista che a seconda delle storie prende un diverso significato.
Non a caso mare è perfino protagonista del titolo.
Consiglio vivamente la lettura di questo libro, di breve durata(120 pagine) ma profondamente intenso.
Sicuramente una lettura diversa dal solito, un racconto che fa riflettere oltre che far provare una fitta al cuore.
 
 

Voto: 9
 
 



 

 

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