contatti Piccole Inquisizioni. Recensioni Amatoriali: Jennifer Cody Epstein. La pittrice di Shangai

mercoledì 4 gennaio 2012

Jennifer Cody Epstein. La pittrice di Shangai

"Benchè con l'arte non ci si possa guadagnare da vivere, l'arte rende la vita degna di essere vissuta. Rende il morire di fame un'esperienza vitale. Trasforma in vita preoccupazioni, guai e un'esistenza priva di tutto. Dona vita alla vita."


(Jennifer Cody Epstein. La pittrice di Shangai)




Un libro strano questo,mi è capitato fra le mani, senza sapere esattamente se fosse mio,della mia amica o di un'altre persone.
Un segnale del destino o una piacevole e allo stesso tempo ardua coincidenza?Sarei quasi tentata di dire che è la prima risposta, per il motivo che questo libro tratta un argomento da me particolarmente e visceralmente amato:l'arte come espressione di comunicazione e lezione di vita e quindi cercherò di trattare l'argomento con un occhio in più di riguardo.
Questo è un romanzo difficile complicato, complesso e articolato.Aggiungerei tagliente e quasi disgustoso in certe espressioni ed immagini che leggendo, vengono alla mente.
Del resto non è un libro che si lascia andare alle vie di mezzo: tratta la storia di una spregiudicata pittrice realmente vissuta in Cina nel Novecento, Pan Yuliang. E quindi non c'è nulla di più azzeccato utilizzare  delle immagini retoriche dure  e alcune espressioni diciamo "forti".


La Epstein  ha scritto  il romanzo,documentandosi pezzo per pezzo,facendo una minuziosa ricerca della vita di questa
pittrice, ora inventando qua e là, ora prendendo la biografia originale. Ha ricostruito pezzo per pezzo, inventando se necessario, ricorrendo anche all'intuizione per mettere alcuni pezzi di quella vita tormentata, in una ricerca che alla alla scrittrice ha occupato circa un decennio della sua vita.
Il risultato di questa accorata e sentita ricerca si traduce in un romanzo intenso ma pieno di sorprese.




Pan Yuliang, era una bambina orfana venduta dallo zio (con la sua figura avrà un tormentato rapporto di odio e amore per il resto della sua vita) ad un bordello e a 14 anni conosce violenze sessuali e non, di ogni tipo, costretta a fare la schiava e poi la prostituta,contro il suo volere, lei cresciuta con una rigida educazione, sarà costretta a sopportare questo shock per il resto della sua vita, uno dei tanti fatti che le sveglierà il cardine dell'arte dentro di sè.


Fra la perdita tragica  di alcuni punti di riferimento all'interno del bordello( Jinling,"il primo fiore" del bordello, amica e amante della pittrice) e clienti disgustosi,incontra un giovane, Pan Zanhua, che la porterà fuori da quel sudiciume e la inzierà all'amore, quello  vero e all' arte.
Sembrerebbe la fine del romanzo invece no, è suddiviso circa in cinque o sei parti, in cui lei si iscriverà all'accademia di Shangai, andrà a Parigi per studiare arte, andando così in rotta con il marito Zanhua,di cui in realtà lei ne è solo la concubina ufficiale(lo dovrà sempre condividere con un'altra donna, Pan Guanyn).
Conoscerà un altro uomo  Xing Xudun (figura realmente esistita, che a quanto pare è stato  davvero l'amante di Yuliang, nonostante la Epstein credeva di averlo inventato di sana pianta), che le darà clandestinamente e brevemente la felicità.
La gloria, il declino e la distruzione di ignoti di buona parte delle sue opere, le amicizie di pittori famosi come Liu Haisu e Xu Bedong, il ritorno in Cina, il ritrovato amore di Zanhua e il  nuovo confino quasi forzato In Francia,sono solamente alcuni degli eventi capitati, una goccia della vastità della vita artistica di Yuliang.
Quasi che dentro di se lei avesse una bestia che si nutriva della sua arte, forse la via di uscita, lo sfogo di una vita difficile , spregiudicata di una donna, che ha sempre camminato avanti e suscitato scandalo, sia per le opere (alla mostra di Shangai del '94 venne ancora additata per scandalo, a vent'anni dalla sua morte, nonostante fosse quasi all'inizio del nuovo millennio ) sia per il suo passato.


Ora io non so dove inizia la finzione e finisce la realtà biografica della pittrice, sicuramente è un romanzo intenso, forte, colorato, pieno di immagini retoriche contrastanti:a volte ripugnanti, a volte leggiadre, sognati e principesche. Basti pensare alla descrizione della proprietaria del bordello,a Guanyn , dei clienti  descritti in modo viscido e vomitevole oppure in modo opposto, a Zanhua,Jinling e Xudun,indicati come portatori di grazia e cambiamento.


E' un libro intenso di cambiamenti,di brutalità ora irritante,ora lacrimevole e di amore aggraziato che coincide  non a caso con l'arte e la pittura.




E' un libro molto molto lungo ,circa 480 pagine, che per essere compreso in ogni sfumatura, in ogni dettaglio
bisogna che venga letto con attenzione e calma.
Parlando della parte "romanzata", la Epstein è attentissima ai dettagli, alla cura maniacale per i fatti 
e gli avvenimenti.
Le sue descrizioni sono minuziose,ma mai prolisse o dispersive.
Ha uno stile particolare,molto "figurativo" e "visivo", uno stile che mette su giusto piano avvenimenti e descrizioni.


Un libro che può piacere o non piacere, sicuramente per giudicarlo bisogna leggerlo tutto, infatti pure io stessa lo avevo considerato male all'inizio, ma piano piano, andando avanti, si capisce che è una perla di vastità.Decisamente lo scritto rende l'arte protagonista ,
 al pari di Yuliang.
Un libro mai scontato, ne banale,  particolare e caratteristico. Chi riesce ad amarlo, non lo scorda mai più.
Specialmente chi ha nel cuore l'arte come se fosse il primo e unico amore della propria esistenza.


Voto: 9





























2 commenti:

  1. mi hai fatto venir voglia di leggerlo. sono alla scoperta della cina in questo periodo. e i bordelli mi attirano sempre, da tutto il mondo

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  2. Se ti interessa,quando ci vediamo,te lo passo. Sì,le usanze sessuali e non dei paesi lontani sono sempre suggestive.Anche a me piacerebbe leggere libri sulla cina e sul Giappone.
    Sono contenta di aver stimolato la tua curiosità! :)

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