contatti Piccole Inquisizioni. Recensioni Amatoriali: Lacrime sulla Sabbia, Nura Abdi

venerdì 25 novembre 2011

Lacrime sulla Sabbia, Nura Abdi

"Ho raccontato la mia storia.Ho detto tutto. Non me ne vergogno, anche se adesso qualcuno mi eviterà, dopo quello che ha letto. Anche se un giorno forse i miei figli verranno derisi, se si diffonderà la voce che loro madre è stata infibulata. Non mi è successo niente di straordinario,qualcosa che però non si deve lasciare così com'è."

(Lacrime sulla Sabbia, Nura Abdi.)


Oggi è una giornata dedicata all'Islam e alle varie culture del Medio- Oriente africano.
Vorrei dire che la scelta dei libri con un denominatore così simile -la sottomissione delle donne, il regime islamico- è casuale,invece no.
E' un argomento che mi interessava di approfondire in quando viene oramai riciclato a sfinimento fra giornali, quotidiani e televisione, ma in realtà sconosciuto e poco noto.
Non a caso sono anche stati recensiti a breve distanza.
C'è una sostanziale differenza fra i due libri: "La conseguenza dell'Amore" è un romanzo invece "Lacrime sulla Sabbia" è un racconto vero e proprio di cui la protagonista  è una donna coraggiosa,che è anche l'autrice del libro stesso.
Nura Abdi è una giovane e bellissima donna etiope che ha dovuto sopportare due incubi: la guerra e l'infibulazione femminile.
Questo libro viene suddiviso in tre parti: la parte etiope ovvero la sua vita, prima della guerra,con la sua famiglia e le strette regole imposte da Allah e le tradizioni assolutamente maschiliste.
La parte keniota in cui il mondo appare leggermente più civilizzato, si inizia intravedere lo spirito anticonformista e allo stesso tempo  riflessivo della giovane Nura, in cui viene descritto uno stato non ancora travolto dalla guerra somala,come invece accadrà.

La parte Berlinese è quella in cui lei capirà di essere diversa dalle altre donne e che le sue tradizioni così amate in Africa,vengono reputate assolutamente diverse, questa è la parte in cui iniziano molti cambiamenti radicali per lei e in cui lei stessa,proprio in nome del suo coraggio somalo cercherà sempre di affrontare,non senza problemi immani.

Questo libro non vuole trattare solamente un argomento, l'infibulazione, ma ha molteplici temi in sè come l'integrazione e la relatività selle cose e delle culture.
Ciò che per Nura e le sue sorelle era proibito, come ad esempio parlare con i ragazzi, viene visto in Germania come una cosa scontata.E quando le donne intrattengono realazioni con uomini, Nura a sua volta le giudica volgari ed indecenti proprio per l'educazione in cui le donne vengono "segnate" affinchè rimangano pure.
Infatti ricorre molto il tema della della donna che intimamente viene privata della sua personalità e del suo piacere, infatti tutte le ragazze etiopi si portano dentro di se questo marchio a fuoco.
E lei si erige stranamente,senza essere di parte, a giudicare il buono ed il cattivo e le sensazioni piacevoli e non che tutte le terre di cui è stata ospite,l e hanno lasciato dentro. Infatti nonostante sia somala, critica pesantemente alcune usanze.
Mi è piauto il suo stile crudo e senza fronzoli, quasi che più di un racconto, si tratti del film della sua vita, una testimonianza di quanto possano fare male alcune usanze e alcune religoni.
Io ovviamente non mi ergo a giudice, ma credo che ogni religione abbia in sè del fanatismo, in cui la semplice devozione finisce e si trasforma in qualcosa di dannoso per il popolo.
Quasi che venga portato via qualcosa del nostro essere individui unici.
Nel caso di queste povere ragazze ,viene violata l'initmità e il  sano e sacrosanto diritto di essere donne, che possano decidere liberamente di gestire la propria sessualità.

Sinceramente non essendo un romanzo,non posso giudicare l'impostazione e lo stile dei periodi e della narrazione, proprio per il fatto che è una storia vera.
e come una storia vera si porta dietro di se i tempi morti, le avventure, i legami e le impressioni di una giovane donna  con un coraggio da vendere.
Verrebbe quasi di rivedere le nostre convinzioni e il nostro concetto di brutto o bello, e anche di "tragedia" di fronte ad una persona che ha visto la guerra in Somalia,in Kenia e  perfino dentro a sè stessa.

Voto : 9

1 commento:

  1. Brava Elisa, ottima analisi sui sentimenti che hanno permesso alla scrittrice di liberare nel racconto i momenti più importanti della sua vita.

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